giovedì 25 settembre 2014

Quaranta

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E così ci siamo. Tutto come prima, a dire il vero, tranne per il fatto che ora c'è Olivia. Come da tradizione (sai che tradizione, sarà appena qualche anno) mi sono tolto la soddisfazione di ringraziare uno per uno e con una risposta personalizzata tutti quelli che si sono presi la briga di farmi gli auguri, via Facebook e per SMS. In aggiunta a questo mi va di condividere con voi, in ordine assolutamente casuale, un piccolo elenco di cose che mi hanno allietato la giornata e che per la maggior parte di voi saranno assolutamente insignificanti, tranne per qualcuno che coglierà qua o là delle impercettibili allusioni a cose di grande importanza; persone con cui condivido qualcosa di particolare e che, immagino, sorrideranno. Grazie ancora a tutti degli auguri e via con l'elenco.
  • Ho acceso la mia pipa preferita, con una miscela di tre parti di Capstan, una di Samuel Gawith's Commonwealth e una di Rattray's High Society, a sua volta mescolata in parti uguali con trinciato Italia.
  • Ho fatto una bella passeggiata con Olivia passando per le stradine di Vaiana.
  • Ho pulito, puntellato, sarchiato e sistemato due file di pomodori che, con buona soddisfazione, hanno sempre frutti appesi e in via di maturazione
  • Ho iniziato un nuovo sketchbook che avevo rilegato qualche tempo fa
  • Ho fatto colazione coi budini di riso e ancora ringrazio Elena per averli presi
  • Ho stappato una birra
  • Ho scoperto la misteriosa identità degli "spinaci alti"
  • Ho ascoltato ancora la storia della vicina delle pulcette
  • Ho letto qualche pagina di Moby Dick
  • Ho lavato i piatti
  • Ho guardato Grand Budapest Hotel di Wes Anderson e mi dispiaccio di non averlo potuto vedere al cinema. Quel film è una meraviglia
  • Ho mangiato dell'ottimo gelato e bevuto un corretto sambuca al vetro
  • Ho cantato Mellow Yellow di Donovan
  • Ho suonato il mio Mahimahi
Probabilmente devo aver fatto anche qualcos'altro di piacevole ma purtroppo ormai sono anziano e la memoria vacilla. Spero mi perdonerete.
Ci sentiamo tra quarant'anni.

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