martedì 11 giugno 2013

Piombino città di confine

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Viviamo da sempre in una città di confine. Piombino è l’ultimo comune a sud della provincia di Livorno e Torre Mozza costituisce il confine con la provincia di Grosseto. Non parliamo con l’accento livornese ma al contempo la nostra calata è già molto diversa da come parlano a Follonica, nei modi di dire, nelle interiezioni, nella pronuncia stessa delle C e dei GL per esempio.


Geologicamente rappresentiamo, col promontorio, una propaggine continentale dell’Appennino, distaccatasi dalla catena principale in tempi remoti e differenziatasi poi per successive formazioni vulcaniche, quelle che hanno dato origine al promontorio di Punta Falcone. Botanicamente veniamo spesso citati come il punto più a nord in cui cresca spontaneamente la Chamaerops Humilis, comunemente conosciuta come “palma nana” (eccettuate alcune minuscole enclave liguri).
Ma se foste d’estate a Baratti, a godervi un bagno ristoratore in una giornata afosa, sapreste dire in che mare vi state bagnando?
La risposta, per quanto strana possa apparire, è “nel Mar Ligure”.
Punta Falcone, infatti, rappresenta geomorfologicamente parlando lo spartiacque tra i due bacini del Mar Ligure e del Mar Tirreno. Quest’ultimo che ha come ingresso a nord il Canale di Piombino, e il primo circoscritto idealmente dalla costa ligure, la Corsica, la costa settentrionale dell’Elba e la costa toscana a nord della nostra città.
Certo, nell’uso comune si tende a chiamare Tirreno tutto il mare fino a Bocca di Magra, ed è innegabile che il principale quotidiano labronico si chiami “Il Tirreno”, ma si tratta in effetti di una convenzione comune che tende a limitare alle coste liguri i confini del mare omonimo.
La prossima volta che dovrete scegliere dove andare al mare ricordatelo: avrete l’imbarazzo della scelta. 

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